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mercoledì 6 aprile 2011

Diecimila ore

Questa settimana sono fermo causa ricaduta influenzale, ma domani riparto. Per fortuna lo stop coincide con la settimana di scarico.

Qualche giorno fa in treno apro Correre e leggo un articolo che cerca di far capire quanto sia poco attendibile nello sport, ma anche in altre attività, il "talento".

Nell'articolo si parla di una ricerca vecchia di quasi 20 anni, che analizzava i violinisti di una prestigiosa scuola di musica tedesca.I violinisti vengono divisi in tre categorie di bravura: solisti, concertisti e insegnanti.
Il quadro che viene fuori è che gli aspiranti solisti, a vent'anni, avevano fatto più di 10000 ore di esercizi, i concertisti circa 8000 e gli insegnanti meno di 4000.

In pratica si dimostra scientificamente che per ottenere risultati in qualunque ambito l'unica cosa che importi è la dedizione e la costanza.

Applicato alla corsa, significa che, per ottenere risultati decenti, ci si deve allenare come dei matti. Certo poi un po' di fisiologia amica aiuta, ma se non si è costanti non si va da nessuna parte.

Nello stesso articolo poi si usa il discorso del talento come la scusa dietro cui tanti nascondono la proprio svogliatezza e la propria pigrizia.

Mi è capitato spesso di sentirmi dire: "Beato te che riesci a correre!". E io penso: "Ma che è nun ce l'hai le gambette????". Tutti che ammirano il tuo coraggio nell'alzarti alle 4.45 per fare 12 chilometri. Tutti che ti dicono che sei un folle a non rimanere a letto.
Allora ti guardi, vedi che stai bene, che puoi mangiarti la qualunque senza alcun rimorso e sei contento.
Poi guardi loro con i trigliceridi a 10000 (come le ore passate a trangugiare spazzatura), il culo che per non toccare terra ha bisogno del crick e pensi: "Ma va' cagare!".

Per noi runners quella famosa pubblicità della Gatorade della gazzella e il leone era perfetta: Che tu sia leone o gazzella alzati e inizia a correre. Per tutti quelli che ci invidiano ma non provano a mettersi in gioco torna utile la versione di Aldo Baio: Che tu sia crotalo o pavone, se muori basta che me lo dici prima!





Buona Corsa!

2 commenti:

  1. Certo poi per essere un campione o un artista indiscutibile il talento è assolutamente necessario, ho letto da qualche parte che Baldini per le sue prestazioni eccezionali si allena 50' al mattino e 50' alla sera, senza spaccarsi le gambe. Certo poi c'è tutta una costruzione dietro, ma il talento è comunque necessario, anche se la cosa più fondamentale è iniziare da giovanissimi per arrivare alle eccellenze. Quando si è giovani il fisico non è ancora plasmato, e possiamo gestirlo come vogliamo noi migliorando potenza, elasticità, resistenza, coordinazione, cose che una volta adulti non possono essere portate all'eccellenza neppure massacrandoci di allenamenti.

    Poi certo, diventare atleti è alla portata di tutti, basta solo volerlo, e i risultati che si ottengono sono eccezionali. Io quando incontro per strada un "corridore della domenica", di quelli che vedi oggi e poi non vedi più, non resisto alla tentazione e gli faccio vedere, specie in salita, come si corre se si fa sul serio. Ma non per mortificarlo, bensì per spronarlo, perché tempo fa anche io arrancavo come loro.

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  2. Se ti fai un giro adesso vedi tutte le signorine con paura da prova bikini che corrono con i vestiti più improbabili, con un passo che riuscirebbero a tenere anche passeggiando normalmente e con degli occhiali improponibili.

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