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domenica 22 ottobre 2017

Mezza Maratona d'Ogliastra

Dopo un anno di assenza decido di tornare sulle strade d'Ogliastra.
La reputo una delle gare più belle. Non è una gara per fare tempo, troppe salite, periodo sempre troppo caldo, ma il panorama che si gode dalle salite del 15° e del 19° Km e la capacità di accoglienza della gente d'Ogliastra meritano tutta la fatica che sto per fare.

Partenza alle 5:30 del mattino, purtroppo quest'anno mio figlio ha la febbre e non ci si può recare in Ogliastra dal giorno prima. Passo a prendere mio padre, voglio compagnia, rischio di finire in cunetta. Per questo gli offro la 10 Km non competitiva. Nonostante sciatica e l'età prossima ai 70, si farà valere e dove possibile la farà di corsa. Mi svelerà anche che al 19°, sulla salita più dura, vedendo il fotografo, si è messo a correre nonostante la pendenza.

Arriviamo in Ogliastra alle 8, dopo 2h25' di guida tranquilla in strade deserte. Il Lido di Orrì è uno spettacolo. Dopo nemmeno 30 minuti salgo sul bus che ci porta alla partenza. Lì iniziamo a riscaldarci. Il secondo bus arriva un po' tardi, per cui partenza ritardata di 10 minuti. Dopo le 9:40, pronti via.

Parto a fionda, anche se Giuseppe mi ha dato una direttiva precisa:
5 Km 4'30" + 10 Km a 4'45" + 5 Km a 4'30".

Mi faccio traviare da due signorine niente male che come due folli si fiondano subito a 4'05". Dopo un km il mio compagno di squadra, nonché detentore del primato sul percorso, Massimo Nocco, è già irraggiungibile. E come ogni sua partecipazione, anche questa si conclude con una sua gara in solitaria, e butterà giù 1 minuto sul primato del percorso. Io e lui a parte indossare la stessa maglia, facciamo due sport diversi.

Partenza
Ma torniamo a me. Dal secondo chilometro mi metto in caccia delle due fanciulle. La prima, che ha una tenuta di gara che non lascia immaginare nulla del suo fisico atletico, la riprendo al terzo chilometro (poi scoprirà di averle dato 10 minuti al traguardo). La seconda è la stessa ragazza che ad Arbatax ho ripreso sull'ultima salita e so che sulle salite tende a saltare. Per cui mi do il 15° Km come target per riprenderla.

Intanto due atleti dell'amatori Nuoro si affiancano, vado dietro loro. Al 4° Km, Marco, si stacca, gli dico di tenere che poi tra mille metri rallenterò. Non tiene, ma so che ci rivedremo.
Al 5° Km la media è 4'18". Bene ora rallentare. Intanto al 6° arriva Michele della CMC. Si chiacchiera e restiamo costanti sui 4'30". 
Primo vero strappo e lì notiamo che la fanciulla che avevo ipotizzato di raggiungere al 15° è già saltata. In salita prendo un piccolo abbrivio su Michele, ma niente di che. Continuiamo regolarmente a fare elastico, va avanti un po' lui, un po' io. Come finiscono le salite, giù in discesa a raggiungere la fanciulla.

Purtroppo come nel 2015 sento fastidio al fegato, ma ho fatto esperienza e invece che cercare di tenere, mollo poco poco il passo, e siamo subito sul retro di Barisardo. All'11° lascio andare Michele, io sono ancora in apnea per il fastidio al fegato, ma in compenso corro con la fanciulla che all'arrivo sarà seconda assoluta, ora è prima, ma Maria Grazia la riprenderà sulle ultime salite. Raggiungiamo i partenti della 10 Km amatoriale, e incrocio pure mio padre che mi saluta.

Verso il 13° Marco torna sotto, facciamo passo assieme, ma al 15° salita con tre tornanti stretti. Io sono a mio agio, lui invece molla. Chiudo al frazione da 10 Km a 4'40" di passo.
Da qui è tutta gara di testa. Sono stanco, ma al 15° devo accelerare come da programma. Continuo a superare tanti non agonisti, li saluto li incito e continuo.

Ultima salita
Alla fine del 19° lo strappo peggiore, una lunghissima ascesa fino a 60 m sul mare in meno di 300 m. In cima vedo una bella ragazza, faccio lo scemo, mi volto e le dico che la salita è solo una discesa al contrario (me lo dice sempre Massimo Nocco quando mi tira il collo in salita), bevo all'ultimo rifornimento, prendo le spugne e via. Però il passo è lento, l'ultima slaita ha fatto scendere il passo a 4'48". Devo spingere. Purtroppo strani movimenti dalla frisciura (interiora in sardo) non mi fa capire se ho necessità di fare pipì o peggio. Non riesco a spingere, aspetto solo la fine. Alla fine il passo dell'ultima frazione sarà 4'38".



Finalmente supero l'ultima curva e vedo il gonfiabile a 200 metri. Sprint finale, vedo il crono che scorre. STOP. 1h36'23". Persona Best sul tracciato.

In cerca di birra
Contentissimo aspetto mio padre che arriverà 30 minuti dopo. Assieme ci rifocilliamo al ristoro, facciamo il pasta party e beviamo pure un po' di birra artigianale. Alle 13 saliamo in auto e si torna a casa. Poco prima di lasciare l'Ogliastra superiamo un club di motocross e ci prendiamo un caffè al bar in strada. 15:30 sono a casa.

Giornata bellissima da segnare sul calendario. Nonostante non stia facendo lavori di qualità correre mi sta venendo stranamente facile.

Giudizio sulla gara: peccato l'Ogliastra sia un po' problematica da raggiungere, ma per me questa resta la gara più bella in assoluto in Sardegna. Quest'anno poi, Claudio e i ragazzi dell'organizzazione hanno fatto i salti mortali per regalarci una gara degna di essere ricordata. E nonostante i soli 3 mesi di preparazione ci sono riusciti alla grandissima.

Personalmente, come faccio dal 2014, cercherò sempre di convincere altre persone a partecipare alle scalate sulle colline di Cea.

E ora testa alla 12 Km di Molentargius, prima di chiudere l'anno come sempre con la Cagliari Respira.

Buona Corsa.

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